Michel de Notre-Dame, noto ai più come Nostradamus. Incredibile pensare che poco dopo aver dato alle stampe le sue famose “Profezie”, propose al suo pubblico anche il “Trattato delle confetture”. Le tecniche “alchemiche” che usava per conservare la frutta con lo zucchero, senza seccarla com’era in voga all’epoca, suscitarono grande interesse tra il pubblico dell’epoca e in molti appresero da quei testi come ottenere frutti canditi e marmellate. Potremmo quindi asserire che il vero prodigio di Nostradamus non fu quello di predire l’accadimento di eventi di portata mondiale, ma quello di codificare e divulgare la preparazione delle confetture. La grande tradizione francese rivive oggi in Léonce Blanc, con ricette che sicuramente non fanno rimpiangere quelle regalate all’eternità dal grande medico e profeta occitano. Queste marmellate, infatti, spiccano per la cura del dettaglio: l’attenzione nella scelta della materia prima, il baccello di vaniglia grattugiato, la fine texture dei fili di buccia d’arancia sono accortezze che traghettano un prodotto dalla gradevolezza all’eccezionalità.